LA STORIA.
Si suppone che il tabacco fosse già coltivato dalle popolazioni Maya dell’ America centrale i quali contribuirono alla sua diffusione sia nell’America settentrionale che meridionale.Quando Cristoforo Colombo sbarcò a Cuba nel 1492, non diede il giusto peso al rituale indigeno dove, in occasioni di cerimonie religiose, il sacerdote (BEICHE) aspirava il fumo grigio emesso da foglie arrotolate o inalate attraverso uno strano strumento chiamato“Tabaco”.
Quelle foglie appartenevano a un pianta che gli indigeni Taino chiamavano Cohiba o Cojoba, oggi conosciuta col nome di tabacco. ( Nicotiana Tabaccum ).Il termine sigaro deriva da Sikar che nella lingua Maya significa fumare. Il primordiale sigaro fu importato dagli Spagnoli al seguito di Colombo e fu argomento di discussione fra proibizionisti e libertari. I fumatori furono torturati e incarcerati dalle autorità che consideravano il fumo un frutto demoniaco, pericoloso e devastante per le genti. Furono le stesse autorità, alcuni anni dopo, a legalizzare il fumo trovandolo essi stessi inebriante e piacevole. Si suppone che la pianta del tabacco sia stata coltivata per la prima volta, in Europa , nel giardino reale di Lisbona nel 1558. Simbolo di ricchezza si diffuse in Francia grazie all’ ambasciatore francese in Portogallo JeanNicot nel 1560. (da qui la pianta prese il nome) Fu presa in grande considerazione per le sue supposte virtù medicinali e posta sotto il patrocinio della Regina Caterina Dei Medici , prendendo il nome di “erba della Regina. Fu più o meno nello stesso periodo che fece la sua comparsa in Italia ad opera del Cardinale Prospero di Santa Croce,Nunzio Pontificio a Lisbona, conosciuta con il nome il nome di“erba santa”. Nel 1580 raggiunse la Turchia che ne propagò la conoscenza a Cina, Corea e Giappone. L’ingresso in Africa avvenne attraverso il Marocco nel 1593. I libri di storia riportano il 1661 come data di nascita del primo monopolio del tabacco ( o privativa ) introdotto in Francia dal Ministro delle finanze Colbert.Ma la tassa sul tabacco fu inventata da Papa Alessadro VII creando la privativa sul tabacco con i chirografi del 21 agosto e del 15 dicembre 1655.Nel nord America le prime piantagioni di tabacco apparvero nel 1612 in Virginia e nel 1631 nel Maryland, ma veniva gia fumato, nelle pipe, dai coloni Europei nelle Americhe.Si fa risalire al 1762 la comparsa del sigaro, in quell’area, data in cui il Generale Israel Putnam rientrò da Cuba nella sua abitazione nel Connecticut con un vasto assortimento di sigari avana.In seguito fu nella regione di Hartford che sorsero alcune manifatture di sigari e si fecero i primi tentativi di produrre tabacco coltivando semi Cubani.Nel 1820 iniziò nel Connecticut, la produzione delle foglie da fascia per i sigari, attualmente una delle migliori dopo Cuba. Nel resto d’ Europa, l’usanza di fumare il sigaro, si diffuse partendo dalla Spagna e precisamente Siviglia, dove nel 1717 si diede inizio alla fabbricazione di sigari con tabacco Cubano.A fine 1700 la produzione di sigari si era estesa con piccole manifatture in Francia e Germania, la produzione in Gran Bretagna iniziò nel 1820 e nell’ anno successivo fu necessaria una legge parlamentare per regolamentarne la produzione e una nuova imposta designava i sigari di importazione un bene di lusso.Emerse in Europa, nonostante i costi, una grande richiesta di sigari di qualità.Re Ferdinando VII di Spagna nel 1821 , per decreto, incentivava la produzione di sigari Cubani allora monopolio Spagnolo. La diffusione del fumo tra i gentiluomini Europei portò ad un radicale cambiamento degli usi e costumi. Ai treni vennero aggiunte speciali carrozze fumatori, negli alberghi di lusso si allestirono sale apposite dove i signori si appartavano per bere un cognac e fumare un sigaro, lontano dalle rispettive Dame. Anche l’abbigliamento fu influenzato da questa moda con la introduzione dell’abito da sera, ancora oggi usato e chiamato “Smoking. I soldati Mussulmani di Ibraim Pascià all’ assedio di San Giovanni Diacri nel 1832 , cominciarono ad infilare un poco di tabacco nei cilindretti di carta in cui conservavano la polvere da sparo e ad accenderli. Inventarono così la sigaretta che arrivò in Italia nel 1857 al rientro dei reduci della spedizione in Crimea. Rapidamente si diffuse in tutta Europa la moda della sigaretta. Verso la metà del XIX , esistevano a Cuba 9500 piantagioni e 1300 fabbriche, il sigaro era già ritenuto un simbolo nazionale. Ma l’eccessivo numero di marche e moduli creava una gran confusione sia sui mercati interni e soprattutto per quelli esteri, si decise così nel 1857 di effettuarne la differenziazione .Nello stesso periodo alcuni produttori di sigari emigrarono in USA e in seguito vi fondarono delle industrie manifatturiere, negli anni successivi ci furono emigrazioni di coltivatori verso gli stati del Messico, Honduras, Venezuela, e Repubblica Domenicana.Nei recenti anni 50 , i sigari erano per Cuba e il Presidente Castro una delle maggiori entrate, ne venivano esportati circa 250 milioni di pezzi all’anno, solamente l’Americana Tobacco Trust ne importava 291 marche.Nel 1960 l’ industria dei sigari (gran parte di proprietà Americana) venne nazionalizzata e nacque il monopolio Cubano “Cubatabaco” .Molti proprietari fuggirono all’estero portando con sé l’esperienza e aprendo manifatture con gli stessi marchi Cubani.Nel 1962 il Presidente Americano J.F. Kennedy firmò l’embargo contro Cuba, ma non prima di essersi assicurato una fornitura di 11500 Petit Hupmann. Agli inizi degli anni 60 il numero di marche passò a 40 , dalle 960 esistenti . È nel 1979 che i Cubani razionalizzarono le marche e standardizzarono le misure, scartarono le marche minori portandole in totale a 31 , aumentate negli ultimi anni a 35.Per rendere più capillare l’esportazione e la distribuzione dei sigari, nel 1994 venne fondata la Habanos s.a. con una propria rete di vendita rappresentata da boutique del sigaro denominata “Casa del Habanos “ .
Firenze Agosto 1815 , venne lasciato all’aperto un intero raccolto di tabacco che serviva a pagare un pegno al Granduca di Toscana, la pioggia improvvisa bagnò completamente il carico. Il responsabile, sconvolto accatastò le foglie al sole per farle asciugare e in seguito ne avrebbe ricavato dei sigarini che avrebbe venduto per pochi soldi.Quei sigari confezionati con foglie fermentate andarono a ruba. Fu per caso che nacque il TOSCANO.
Preparazione delle terre
Le radici delle piante del tabacco sono delicate e richiedono un terreno soffice per attecchire. Così durante il torrido estivo il veguero deve arare i suoi campi più volte. Questo aiuta anche a trasformare la vegetazione in un naturale concime nutriente per la terra.
Dai semi ai germogli
Per assicurare il migliore inizio al raccolto, i semi sono distribuiti gratuitamente dalla Tobacco Research Stations ai vegueros. Quarantacinque giorni circa dopo la semina, quando i germogli raggiungono un altezza di 15-20 cm sono pronti per essere raccolti.
Crescita del Tabacco
E’ circa meta ottobre quando le pianticelle sono ripiantate nei campi che le nutriranno per almeno 45-50 giorni tempo necessario per raggiungere una competa maturazione. Ogni pianta deve essere controllata continuamente, curata contro parassiti e pulita dai fiori ed erbacce per convogliare tutta la energia sulle foglie.
Corojo
Le piante di corojo forniscono le foglie per il rivestimento dei sigari e richiedono un trattamento molto speciale. Devono essere protette dalla luce diretta del sole con teli di cotone per renderle setose lisce e sottili.
Criollo
Le piante di criollo sono invece esposte direttamente al sole per conferirgli la maggiore intensità di aromi e forza a seconda delle varietà di tabacco richiesta per il corpo degli Havana.
Raccolto
A gennaio cinquanta giorni dopo essere state piantate, comincia la raccolta delle foglie di tabacco. Vengono raccolte manualmente 2-3 foglie per pianta cominciando dallo strato più basso ripetendo l’operazione 5-6 volte a distanza di una settimana tra ogni raccolta, tempo necessario per raggiungere la completa maturazione dei livelli più alti.
Essiccazione
Le foglie cucite a 2 a 2 vengono appese su assicelle e lasciate riposare per almeno 50 giorni ad un tasso di umidità e temperatura controllata. Le foglie cominciano a ingiallire per poi ossidarsi assumendo una tonalità bruno-dorata. Quando anche il gambo sarà essiccato il processo sarà concluso.
Prima fermentazione
Le foglie impacchettate in gavillas (fasci) e portate alla casa di fermentazione. Qui disposte in piloni di un metro cominciano la loro maturazione ad una umidità e temperatura controllata per 30 giorni per uniformare il colore e ridurre la presenza di resine.
Classificazione
Prima di essere maneggiate le foglie vengono inumidite con acqua vaporizzata per renderle più elastiche prima di classificarle per colore, dimensioni, tipo e struttura.
Seconda fermentazione
Le foglie già classificate sono reimpacchettate e ammassate in pile di base quadrata (burros) dove grazie alla combinazione dell’umidità e temperatura (42°C) aumentano il loro aroma e profumo e eliminano le ultime impurità. Il processo dura 60 giorni.
Areazione
Dopo il rigore delle seconda fermentazione le foglie devono essere lasciate riposare e areare per pochi giorni per perdere l’eccesso di umidità. Sono poi impacchettate in balle di Yagua (tercios).
Stagionatura
Le tercios sono lasciate stagionare in magazzino per affinare l’aroma e il sapore ulteriormente. Resteranno qui fino a quando non saranno richieste dalle fabbriche dei sigari.
Preparazione del tabacco
All’arrivo dalla Vuelta Abajo le tercios sono sconfezionate e i cinque tipi di foglie trattate differentemente prima di andare nelle Galera dove verranno rollate.
Wrapper
La natura delicata richiede particolari attenzioni per restituire la giusta vellutatezza. Vengono ulteriormente classificate e dopo essere state riumidificate e lasciate riposare per uniformarne l’umidità per un giorno, scostolate e divise in due dai Despalilladoras. I Rezagadoras dividono quindi le foglie in pile per dimensioni, colori e struttura per mandarle finalmente nella Galera.
Filler & Binders
Queste foglie non necessitano di essere umidificate. La stagionatura dei 4 tipi di foglia richiede un differente periodo di tempo. Per esempio, il ligero(forte e intenso) richiede più di 2 anni per maturare, mentre per il più leggero volado è sufficiente un anno. L’avanzamento dello stato di maturazione viene costantemente monitorato. Quando hanno raggiunto la perfetta maturazione possono andare alla Liga dove vengono preparate le giuste miscele per creare le varie vitola.
Le miscele di tabacco accuratamente pesate devono creare 50 sigari.
La costruzione dei sigari
La “Galera” è il cuore di ogni fabbrica di sigari. E’ qui che i “Torcedores“, divisi in base alla loro abilità, creano le diverse marche e misure. I loro unici strumenti sono una tavola di legno, una lama affilata chiamata “Chaveta“, una ghigliottina, un vaso di colla naturale vegetale e, soprattutto, le loro dita. La produzione media giornaliera di ogni “Torcedor” è di 120 sigari.
Controllo di qualità
Campioni del lavoro di ogni “Torcedor” divisi in fascette da cinquanta sigari sono rimossi regolarmente dalla squadra controllo qualità e controllati per lunghezza, formato, aspetto e, soprattutto, peso. Se le severe tolleranze non sono rispettate i sigari vengono rifiutati, cosa molto seria per i “Torcedores” che vengono pagati a pezzo prodotto.
Stanza condizionata
I fasci di 50 sigari (bundles) vengono portati nei locali di condizionamento, riposte su assi di cedro cubano e lasciate da 3 settimane a parecchi mesi. Qui alle condizioni ideali di 18-20°C e 70-75% di umidità relativa perdono l’eccesso di umidità resa necessaria per la lavorazione.
Gradazioni di colore
I sigari vengono ora divisi per tonalità di colore per garantire una perfetta presentazione degli Havana. Gli Escogedor li distinguono prima in ben 65 gradazioni per poi riporle in scatole rigorosamente in cedro.
Banding
L’Anilladora prende i sigari dalle grosse scatole per rivestirli con la fascetta di identificazione che completa il sigaro conferendogli la sua eleganza. Questa operazione è ad appannaggio delle donne avendo più delicatezza e precisione.
LE FAMIGLIE
I sigari si possono suddividere a seconda delle dimensioni e della forma. Grandi, Medi e Piccoli diametri (ring gauge) sono le tre famiglie principali, individuate in base alla misura del diametro: 52-46 inches i Grandi, 45-40 inches i Medi, 39-26 inches i Piccoli. Ogni famiglia comprende sigari di forma regolare, cioè perfettamente cilindrica per tutta la lunghezza del sigaro, o leggermente squadrata tanto da farlo sembrare a sezione quadrata. Per esempio ricordiamo i Gran Coronas, i Double Coronas tra i sigari Grandi di forma regolare; i Coronas Gordas, i Panatelas, i Coronas, i Robustos tra i sigari regolari Medi; i Petit-Coronas e i Mini Panatelas tra i sigari regolari Piccoli. Ogni famiglia, inoltre, può comprendere sigari di forma irregolare, i famosi figurados, che presentano sezioni diverse lungo l’asse del sigaro stesso. Un esempio tipico di figurado è il sigaro che viene raffigurato in tutte le vignette o nei cartoni animati, per intenderci quello di gambadilegno, o quello in bocca di Bibendum, il famoso omino della Michelin. Questa è la famiglia di gran lunga più presente alla fantasia di tutti noi: basti pensare che perfino nel gerco aeronautico, quado si vuole caratterizzare un particolare tipo di motore di alcuni tra i jet più famosi ai nostri giorni (i Boeing B747 serie 100 e 200 ovvero tutte le serie dei McDonnel-Douglas DC9), si definisce la sua forma “a sigaro”, e si tratta di un sigaro figurado. Tra questi ricordiamo le seguenti sottofamiglie: i Perfectos, i Piramides o Torpedos, i Campanas e i Culebras (tre sigari avvolti “a treccia”). A ogni famiglia appartengono diverse vitolas, ovvero sigari di determinate dimensioni e forme.
Le vitolas
Con il termine cubano vitola si identifica ogni sigaro di una determinata lunghezza (o largo, espressa in millimetri o in inches) e diametro (o grueso, espresso in 64-esimi di inch). La misura del diametro, cui si dà internazionalmente il nome di ring gauge, in pratica corrisponde alla misura che esprime la fascetta arrotolata o anilla che contraddistingue la marca. Un esempio: un sigaro Double Corona della marca Hoyo de Monterrey appartiene alla vitola “Prominente”, cioè è un sigaro lungo 75/8 inches (19,4 cm) con un ring gauge di 49 (49/64 di inch, vale a dire 19,45 mm). Elenchiamo di seguito le principali vitolas (naturalmente non sono tutte) attualmente presenti sul mercato dei sigari in genere e dei cubani, i famosi habanos, in particolare. Ogni vitola è contrassegnata dal nome originale (apellido de galera) con cui ogni fabbrica produttrice di habanos identifica i propri prodotti. La lunghezza, per rendere più agile la consultazione, è espressa in centimetri anzichè in millimetri. Sarebbe bene che l’apprendista fumatore li imparasse a perfezione per entrare in immediata sintonia con il magico mondo del sigaro.
Gran Corona Lunghezza: 23,5 vm (91/4 inches). Ring gauge: (18,65 mm). Sono sigari di maggior lunghezza attualmente in produzione. In passato ne sono esistiti di più lunghi, i Diademas, ora veri e propri reperti storici di collezioni private appartenenti a grandi intenditori. MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Montecristo A; Romeo y Julieta Fabulosos; Sancho Panza Sanchos. |
Prominente Lunghezza: 19,4 cm (75/8 inches). Ring gauge: 49 (19,45 mm). Vitola conosciuta anche come Double Coronas. MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Hoyo de Monterrey Double Coronas; Partagas Lusitanias; H. UpMann Double Coronas; Punch Double Coronas; Ramon Allones Gigantes; Vegas Robaina Don Alejandro. |
Julieta Lunghezza: 17,8 cm (7 inches). Ring gauge: 47 (18,65 mm). Vitola nota anche come Churchill. MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Partagas Churchill De Lux; H. UpMann Sir Winston e Monarcs; Punch Churchills; Sancho Panza Corona Gigantes; El Rey del Mundo Tainos; La Gloria Cubana Tainos; Quai d’Orsay Imperiales; Cohiba Esplendidos; Romeo y Julieta Churchills e Prince of Wales; Bolivar Churchills e Corona Gigantes; Flor De Cano Diademas; Hoyo de Monterrey Churchills. |
Piramide Lunghezza: 15,6 cm (61/8 inches). Ring gauge: 52 (20,64 mm). Vitola conosciuta anche come Torpedo. MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO H. UpMann No. 2; Montecristo No. 2 Diplomaticos No. 2 Vegas Robaina Unicos. |
Corona Gorda Lunghezza: 14,3 cm (55/8 inches). Ring gauge: 46 (18,26 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO H. UpMann Magnum 46; Punch Punch-Punch, Black Prince e Super Selection No. 2 Juan Lopez No. 1 El Rey del Mundo Gran Coronas; Quay d’Orsay Gran Coronas; Cohiba Siglo IV; Romeo y Julieta Exibition No. 3 Hoyo de Monterrey Epicure No. 1. |
Campana Lunghezza: 14 cm (51/2 inches). Ring gauge: 52 (20,64 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Bolivar Belicosos Finos; Romeo y Julieta Belicosos; Sancho Panza Belicosos.
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Perfecto Esiste in varie vitolar, tutte con lo stesso shape. Come già detto, la forma di questi sigari ricorda il sigaro dei fumetti, quello che troviamo su antiche illustrazioni della Michelin, la nota casa di pneumatici da strada, in cui Bibendum, l’omino tutto gomfio di aria e vestito con fasce bianche ha in mano un sigaro e corre. MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Partagas Presidente; Fonseca Invictos; Cuaba Exclusivos; Cuaba Generosos; Cuaba Tradicionales; Cuaba Divinos. |
Hermoso No. 4 Lunghezza: 12,7 cm (5 inches). Ring gauge: 48 (19,05 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Romeo y Julieta Exibition No. 4 |
Robusto Lunghezza: 12,4 cm (51/2 inches). Ring gauge: 50 (19,05 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Vegas Robaina Famosos; Boliver Royal Coronas; Ramon Allones Specially Selected; Juan Lopezs No. 2; El Rey del Mundo Choix Supreme; Cohiba Robusto; Partagas Serie D No. 4 Hoyo de Monterrey Epicure No. 2. |
Dalia Lunghezza: 17 cm (63/4 inches). Ring gauge: 43 (17,07 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMRCIO Cohiba Siglo V; Partagas 898 cofanetto lucido; Ramon Allones 898; La Gloria Cubana Medaille d’Or No. 2. |
Cervante Lunghezza: 16,5 cm (61/2 inches). Ring gauge: 42 (16,67 mm). Vitola nota come Lonsdale. MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Vegas Robaina Clasicos; Montecristo No. 1 Diplomaticos No. 1 Romeo y Julieta Cedros No. 1 Bolivar Gold Medal; Sancho Panza Molinos; Fonseca No. 1. |
Corona Grande Lunghezza: 15,5 cm (61/8 inches). Ring gauge: 42 (16,67 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Partagas 898 cofanetto opaco; Montecristo Tubos; Cohiba Siglo III; Romeo y Julieta Corona Grandes; La Gloria Cubana Sabrosos; Hoyo de Monterrey Les Hoyos des Dieux. |
Corona Lunghezza: 14,2 cm (51/2 inches). Ring gauge: 42 (16,67 mm). Senza dubbio la vitola più diffusa fra tutte le marche di sigari cubani. MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Vegas Robaina Familiares; Partagas Coronas; Montecristo No. 3; Diplomaticos No. 3; Romeo y Julieta Coronas, Cedro No. 2 e Tubo No. 1 Hoyo de Monterrey Le Hoyo du Roi e Coronas Bolivar Coronas e Tubos No. 1 Punch Royal Coronation e Coronas; H. Upmann Coronas; Ramon Allones Coronas; Rey del Mundo Coronas. |
Mereva Lunghezza: 12,9 cm (5 inches). Ring gauge: 42 (16,67 mm). Si tratta di un’altra vitola molto diffusa in tutte le marche di sigari cubani. MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Partagas Petit Coronas; Montecristo No. 4 e Petit Tubos; Diplomaticos No. 4; Romeo y Julieta Petit Coronas, Cedro No. 3 e Tubo No. 2; Hoyo de Monterrey Short Hoyo Coronas; Bolivar Petit Coronas e Tubos No. 2; Punch Coronation e Petit Coronas; H. UpMann Petit Coronas; Ramon Allones Petit Coronas; Rey del Mundo Petit Coronas; Rafael Gonzales Petit Coronas.
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Londres Lunghezza: 12,6 cm (47/8 inches). Ring gauge: 40 (15,87 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Partagas Royales; Bolivar Bonitas. |
Minuto Lunghezza: 11 cm (43/8 inches). Ring gauge: 42 (16,67 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Partagas Shorts; Bolivar Coronas Junior; Ramon Allones Small Club Coronas; Punch Tres Petit Coronas. |
Perla Lunghezza: 10,2 cm (4 inches). Ring gauge: 40 (15,87 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Punch Petit Punch; Montecristo No. 5 Diplomaticos No. 5 Cohiba Sigloi I; Romeo y Julieta Petit Princess. |
Laguito No. 1 Lunghezza: 19,2 cm (71/2 inches). Ring gauge: 38 (15,08 mm). E’ il sigaro ideato da Fidel Castro e Che Guevara. MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Montecristo Especiales; Diplomaticos No. 6; Cohiba Lanceros; Vegueros Seleccion Especial; Rey del Mundo Grandes de Espana. A questa vitola appartiene il Trinidad prodotto nella fabbrica dei Cohiba esclusivamente per il presidente Castro, che ne fa dono agli amici e ai diplomatici. Il 20 Febbraio 1998 è stato lanciato sul mercato come prodotto commerciale e dal 21 febbraio 1998 il “mito” è in vendita in serie estremamente limitata presso i negozi La Casa Del Habano, con una leggera modifica al diametro: un ring gauge di 40 anzichè di 38.
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Ninfas Lunghezza: 17,8 cm (7 inches). Ring gauge: 33 (13,10 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Punch Panatelas Grandes e Ninfas; Bolivar Palmas; H. UpMann Seleccion Suprema 23. |
Laguito No. 2 Lunghezza: 15,2 cm (6 inches). Ring gauge: 38 (15,08 mm). E’ il sigaro più fumato dagli esponenti di governo cubani. MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Montecristo Especiales No. 2 Diplomaticos No. 7 Cohiba Corona Especiales; Siboney Especiales; Hoyo de Monterrey Le Hoyo du Dauphin; Vegueros Seleccion Especial No. 2 |
Seoane Lunghezza: 12,1 cm (43/4 inches). Ring gauge: 36 (14,29 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Cohiba Exquisitos. |
Carolina Lunghezza: 12,1 cm (43/4 inches). Ring gauge: 26 (10,82 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO H. UpMann Margaritas; Punch Margaritas; Ramon Allones Ramonitas. |
Franciscano Lunghezza: 11,5 cm (41/2 inches). Ring gauge: 40 (15,87 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Rey del Mundo Tres Petit Coronas; Romeo y Julieta Tubos No. 3 e Tres Petit Coronas; Punch Petit Coronation e Tres Petit Coronas; Rafael Gonzales Tres Petit Lonsdales; Por Larranaga Samll Coronas; H. UpMann Coronas Minor. |
Laguito No. 3 Lunghezza: 11,5 cm (41/2 inches). Ring gauge: 26 (10,32 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Montecristo Joyitas; Rafael Gonzales Cigarritos; Rey del Mundo Senoritas; Cohiba Panatelas; Una scatola di questi ultimi è stata regalata da Francisco Linares, Presidente di Habanos SA, a Luciano Pavarotti; ogni sigaro ha una fascetta speciale su cui è inciso il nome del tenore.
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Cadete Lunghezza: 11,5 cm (41/2 inches). Ring gauge: 36 (14,29 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO H. UpMann Petit UpMann; Questo era il sigaro preferito dal Presidente J.F. Kennedy, che prima di firmare l’Embargo Commerciale con Cuba 1961, si dice che abbia atteso che i suoi uomini a La Habana ne acquistassero circa 11.500. |
Entreacto Lunghezza: 10 cm (37/8 inches). Ring gauge: 30 (11,91 mm). MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO Bolivar Demi Tasse; Rafael Gonzales Demi Tasse; Rey del Mundo Demi Tasse; Hoyo de Monterrey Le Hoyo du Maire; Romeo y Julieta Petit Julieta. |
Come conservare un sigaro
Informazioni generali
Molte persone entrando in tabaccheria si fermano incuriosite e meravigliate davanti al “frigo” dove sono accuratamente stivate le scatole di sigari, e immancabilmente rivolgono sempre la stessa domanda:
“Ma i sigari devono stare in frigo ?”
Rispondere semplicemente di sì non è propriamente corretto, ma una cosa è vera: i sigari necessitano di essere conservati correttamente e accuratamente.
Le perplessità sono comunque giustificate dal fatto che siamo comunemente abituati a vedere i sigari esposti nelle scansie delle tabaccherie senza alcuna accortezza.
E’ questa una incongruenza? Il fatto è che i sigari di qualità, a differenza di quelli che possiamo comunemente trovare in tutte le tabaccherie, essendo privi di sostanze conservanti e umettanti richiedono particolari accorgimenti nella conservazione. I valori che vanno rispettati e mantenuti il più possibilmente costanti sono:
umidità relativa = 70 – 73 %
temperatura = 18° C circa
Molte pubblicazioni del settore riportano valori a volte anche molto discordi da questi, e ciò è causa di non poca confusione. Esistono dei valori corretti da prendere come standard di riferimento e se sì quali? Gli americani che sono maestri in questo hanno coniato la regola del doppio 70:
70° F
70% U.R.
che tradotta nelle nostre unità di misura diventa:
18° C
70% U.R.
Questi sono a mio avviso i valori corretti che possono comunque essere suscettibili di piccole oscillazioni.A dispetto di ciò che molti possono pensare, il parametro fondamentale da rispettare più che la temperatura è l’umidità relativa, il rapporto, cioè, espresso in percentuale, tra la quantità di vapore acqueo presente in un determinato volume d’aria e la quantità massima che può essere contenuta in sospensione in quello stesso volume d’aria e alla stessa temperatura (quantità di saturazione dell’aria).
Il sigaro naturale infatti, come tutte le sostanze organiche, è un prodotto igroscopico che si secca in assenza di sufficiente umidità dell’ambiente, o ne assorbe da uno umido; si viene quindi a stabilire un equilibrio con l’umidità atmosferica dell’ambiente che lo circonda.
Al di sotto del 68% di umidità relativa, un sigaro si seccherà lentamente, disidratandosi, e perderà gli “oli” vegetali essenziali, con una diminuzione di sapore e aroma. A 74% e oltre, le molecole organiche si frammenteranno “fuori ordine”, producendo sapori indesiderati. A 80% e oltre si creano fenomeni di muffe: né i sigari né gli humidors sono ambienti particolarmente sterili. Si noti che questi valori sono di Umidità Relativa, e che i sigari dovrebbero quindi essere conservati al 70-73% di U.R. indipendentemente dalla temperatura.
Guardatevi bene da coloro che vi prospettano tabelle secondo cui l’umidità relativa deve variare in funzione della temperatura, sono completamente fuori strada!!! Quello che interessa alla salute delle foglie di tabacco non è l’umidità assoluta espressa in grammi d’acqua per metro cubo, ma la percentuale relativa di acqua presente in quell’ambiente, rispetto la sua saturazione.
Per capirci meglio facciamo un semplice esempio: a 20° C, con una normale pressione atmosferica, un metro cubo di aria raggiunge la saturazione (U.R. del 100%) con circa 15 grammi di vapore acqueo; se ne deduce che per ottenere una umidità del 72%, sempre a 20° C, occorre una presenza di 10,8 grammi d’acqua per metro cubo. Supponiamo quindi di prendere un volume costante di aria e di creare al suo interno una U.R. del 72% (10,8 grammi di acqua per ogni metro cubo). Sigilliamo ora ermeticamente il contenitore e riponiamolo in frigo a 5° C. Noteremo che la U.R. all’interno del contenitore è sostanzialmente aumentata, tendendo il contenitore a saturarsi con un volume inferiore di acqua. Questo vuol dire che la quantità di vapore acqueo all’interno del contenitore è rimasta invariata, essendo questo ermetico, ma la sua umidità relativa è aumentata. In questa nuova situazione vi garantisco che dopo un po’ di tempo sui vostri amati sigari noterete il principio di formazione di una strana sostanza bianca: la muffa.
La spiegazione tecnica di tutto questo è da ricercarsi a livello molecolare nelle foglie, ma non voglio annoiarvi con una trattazione troppo scientifica del problema; vi basti ricordare di mantenere l’U.R. dell’ambiente dove conservate i vostri sigari ad un valore non troppo discorde dall’ormai famoso 70-73% , indipendentemente dalla temperatura.
Un altro importante aspetto da tenere bene presente, legato sempre alle condizioni ambientali, che può compromettere gravemente la conservazione dei sigari, è la variazione delle condizioni di umidità e temperatura. Di fatto un sigaro può sopravvivere abbastanza serenamente alle condizione improprie ma costanti, ad esempio di 16° C e 75% di umidità. Ma può danneggiarsi se nell’arco della giornata subisce ampi sbalzi di temperatura e/o di umidità.
La cosa risulta evidente quando si realizza che tali variazioni modificano il grado di elasticità e le dimensioni delle foglie costituenti il sigaro. In particolare quando temperatura e umidità diminuissero repentinamente, le foglie esterne, che subiscono per prime la variazione , si restringerebbero comprimendo l’interno e si fessurerebbero per la diminuita elasticità. Oppure, nel caso opposto, tenderebbero a dilatarsi distaccandosi dagli strati sottostanti e presentandocosì il fenomeno della sfogliazione della capa.
Tali sollecitazioni, se ripetute, possono nuocere all’estetica e al tiraggio dei sigari.
I danni comuni, causati dall’inosservanza di queste regole possono essere:
temperatura eccessiva:
possibilità di sviluppo del terribile tarlo: il “bicho” |
secchezza e fragilità delle foglie |
inconsistenza al tatto |
tiraggio eccessivo |
fumo caldo e acre |
temperatura insufficiente:
fenomeni di sfogliazione quando tornano a temperatura normale |
aumento artificioso della U.R. |
umidità eccessiva:
formazione di muffe |
consistenza sgradevole al tatto |
rigonfiamento della tripa con pericolo di cricche sulla capa |
corpo impastato con difficoltà di tiraggio |
spegnimenti incongrui e fumata fastidiosa |
fumo pesante e forte |
umidità insufficiente:
perdita di elasticità |
diminuzione di sapore e aroma |
combustione irregolare |
Molto spesso succede di imbattersi in sigari troppo secchi o troppo umidi, perché mal conservati. E questo non accade solo per incuria, ma anche per semplici casualità.
Dice Andrea Molinari: “è successo più di una volta di acquistare scatole di sigari a Cuba pensando di tornare immediatamente in Italia, dove li ho lasciati “riposare” per almeno 3 settimane in uno dei miei Humidors; poi, per esigenze di lavoro improvvise, dovevo cambiare il mio itinerario e viaggiare in paesi dai climi non proprio ideali. Gli sbalzi di temperatura e di umidità rendevano i miei sigari non fumabili.” In un caso del genere, occorre depositare i sigari, in scatola, dentro allo Humidor che, fra quelli a disposizione, più mantiene le condizioni climatiche ideali (17° C e 70% di umidità) per almeno 4/6 settimane, controllandone di settimana in settimana lo stato. Si potranno così vedere i sigari “rinvenire”: Nessun miracolo, visto che si tratta di un vegetale naturale
DATARE LE SCATOLE
Le scatole dei sigari cubani sono una vera miniera di informazioni.
In particolare possiamo dedurre:
se i sigari contenuti sono fatti a mano o a macchina, |
quando sono usciti dalla fabbrica, |
da che fabbrica provengono. |
In quest’articolo poniamo l’attenzione sulla data. Infatti sapere il periodo di produzione è importante sia per il rivenditore o distributore che per il consumatore finale:
ci sono anni in cui la produzione è stata migliore |
si possono verificare eventuali miglioramenti o scadimenti nella qualità e costruzione col tempo |
qualcuno preferisce sigari “freschi”, altri ben “stagionati” |
si possono pianificare eventuali periodi di maturazione nel proprio humidor |
Sotto ogni scatola cubana, oltre al marchio a fuoco (e non timbrato come può essere in alcune scatole contraffatte) con la dicitura:
Habanos s.a. (la società che nel 1985 ha sostituito la vecchia Cubatabacco) e l’indicazione (sempre a fuoco) sulla fattura dei sigari:
Totalmente a mano | Sigari costruiti totalmente a mano |
Hecho a mano | Sigari con ripieno a macchina e rifiniti a mano |
Hecho en Cuba | Sigari completamente a macchina |
si trova un timbro di qualsiasi colore (generalmente nero o blu) che indica la data di uscita dalla fabbrica e la fabbrica da cui provengono. Questi codici sono stati rivelati e svelati già da alcuni anni e questo è il motivo che ha spinto la habanos a cambiarli.
Il primo codice usato è stato il NIVEL ACUSO (termine latino che vuol dire “sei accusato”) inserito nel 1985 da Francisco Padron presidente della Cubatabacco che in quell’anno divenne Habanos s.a.. con lo scopo di monitorare ed avere un controllo sulla qualità dei sigari.
La prima cosa da valutare è il suo peso. Se questo risulta eccessivo, richiede un controllo più accurato. Per vari motivi, molte delle scatole contraffatte vengono costruite con del legno compensato eccessivamente spesso. Un altro motivo per cui la scatola contraffatta può risultare troppo pesante è che i sigari vengono arrotolati da dilettanti che introducono troppo tabacco, formando così un bastoncino molto duro e umido. Questa tecnica semplifica l’attaccatura della capa. I sigari contraffatti vengono quasi sempre avvolti molto stretti poiché in tal modo è più facile ottenere sigari uniformi anche se sono vuoti. Sulla parte sinistra anteriore della scatola appare un sigillo di garanzia verde e bianco.. Questa tassa cuban seal/stamp si è applicata ad ogni scatola di sigari cubani dal 1912 per accertare la provenienza dei sigari chiusi.
Bollo originalmente verde e bianco esistente in tre formati: Grande (~ 2 1/2 “), piccolo (~1 1/4″ ) e miniatura (~ 13/16” ). Tuttavia nelle scatole del 2000 ha cominciato a comparire con la nuova guarnizione aggiornata della garanzia. Le nuove guarnizioni comprendono i particolari più fini compreso il microcolore di stampa che è più denso, i numeri di serie e perfino una filigrana UV nascosta. Queste nuove guarnizioni sono molto più difficili da contraffare e sono un miglioramento enorme sopra il vecchio stile UN.
La guarnizione è applicata tipicamente al bordo di sinistra anteriore dei contenitori a scatola mentre nei contenitori ad armadietto, la guarnizione è disposta l’eccedenza il bordo dei coperchi scorrevoli sull’ angolo superiore. Le guarnizioni miniatura sono tipicamente self-stick e soltanto applicate al piccolo 3/5 dei paks dei sigari, sopra il battito superiore del contenitore di cartone.
Tutte le nuove scatole dovrebbero avere la guarnizione recentemente aggiornata.
Il suo colore può variare dal verde bosco al verde pallido. Nel sigillo si può vedere uno stemma che contiene uno scudo con un cappello al di sopra. Non preoccupatevi eccessivamente se il sigillo della vostra scatola è stato rotto; aprire le scatole per verificare la presenza di difetti è una prassi comune durante le ispezioni a Cuba.
Nell’angolo a destra in alto della scatola dovrebbe esserci un adesivo Habanos bianco incollato diagonalmente.
il chevron di Habanos posto sull’ angolo superiore dei contenitori a scatola e sul angolo di sinistra più basso degli armadietti. Questa etichetta è ~13/16 ” ed è caratterizzata da una stilizzazione nera di una foglia di tabacco seguita dalla scritta ” Habanos ” in lettere rosse in GRASSETTO che sono a sua volta evidenziate con un colore Giallo o Arancio. Inoltre sull’etichetta ci sono due bande dorate dall’alto al basso ( nella figura a fianco risultano nere ) e fra loro due linee nere fini. Questa guarnizione sarà su tutte le scatole di sigari Avana esportati dal 1994. |
Sul fondo della scatola infine troverete un bollo
Habanos s.a. Hecho en Cuba Totalmente a mano |
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I marchi di garanzia. Attualmente sono tre hallmarks/logos bollati e sono in questo ordine:” Habanos s.a. ” nelle lettere stilizzate – questo è il nome dell’azienda cubana corrente che esporta Havanas e comparirà su tutte le scatole esportate dall’ ottobre del 1994. Il marchio del Cubatobaco comparirebbe al posto di questo marchio di garanzia sulle scatole datate fra il 1985 ed il settembre del 1994.
“ HECHO EN CUBA ” in una serie completa di caratteri semplici Maiuscoli, circondata da un ovale diritto-parteggiato che è stata aggiunta nel 1960 per sostituire le stesse parole, precedentemente in inglese, “fatto in Cuba” “ Totalmente un mano ” scritto minuscolo, è il terzo marchio di garanzia e significa come dice la stessa frase “completamente a mano.” Questa marca posta a caldo è stata aggiunta nel 1989. Assicuratevi che ci sia un bollo marchiato a fuoco e non stampato ad inchiostro. |
A questo punto, Al di sotto di quest’ultimo, troverete un bollo scritto ad inchiostro (di qualsiasi colore) che vi indicherà il luogo di fabbricazione dei sigari e la data di uscita dalla fabbrica.
Questo bollo era chiamato NIVELACUSO, Il codice, risalente a molti anni fa, è in realtà un termine latino che vuol dire “sei accusato” poi sostituito da NETAGIDOCU ed ora indicante soltanto il mese e l’anno (es. NOV 00) e codice indicante la fabbrica
Il luogo di fabbricazione è molto importante nel determinare la qualità dei sigari. Le fabbriche situate all’Havana sono normalmente associate a una migliore consistenza e qualità di quelle situate altrove.
Adesso siete pronti ad ispezionare il contenuto della scatola.
Nell’aprire la scatola, dovreste vedere comprire la garanzia Habanos stampata su un piccolo pezzo di pergamena.
Togliete la garanzia, spostate il lembo e sentite l’odore del tabacco. Troverete la sua fragranza piacevole con un aroma ricco e profondo. Il tabacco cubano ha un odore inconfondibile.
I sigari devono essere uniformi in colore e forma. La consistenza è molto importante. Gli strati devono essere tesi e privi di grosse venature.
Evitate i sigari che si presentano secchi e gessosi.
Macchioline dorate sulla capa sono normali e derivano da una lieve bruciatura causata da un raggio di luce ingrandito da una goccia d’acqua sulla foglia. La parte superiore del sigaro potrebbe apparire piatta, accade per alcuni formati che vengano schiacciati dal coperchio della scatola.
Ricordate che i sigari devono essere impacchettati molto stretti.
La loro estremità superiore deve essere identica e allineata con la stessa distanza dalla parte superiore della scatola. L’estremità inferiore del sigaro deve essere tagliata di netto e dritta e le strisce devono essere identiche e perfettamente allineate.
Il colore della capa può leggermente variare dal chiaro allo scuro ma mai al punto da assomigliare a un colore “maduro” perché Cuba non ne produce. Il vero talento del professionista nell’arrotolare i sigari sta nell’abilità di introdurre esattamente la giusta quantità di tabacco nei sigari. Un dilettante mette il tabacco a caso rendendo il sigaro a tratti pesante, cioè quando si avverte un ostacolo nel fumare il sigaro e diventa impossibile anche fare un leggero tiro, o al contrario si vede il sigaro bruciare in modo irregolare.
Sentite il contenuto del sigaro premendo con le dita su tutta la lunghezza. La capa deve risultare soffice e umida e il tabacco compatto e uniforme. Se finora il livello qualitativo dei sigari risulta buono, tirate la carta che fuoriesce dalla scatola e aprite un po’ il coperchio. Capovolgete la scatola e date dei colpetti sul fondo per smuovere i sigari in modo da vederne i residui di tabacco. Questo deve essere di colore marrone, di solito scuro e mai verde. La densità all’interno deve essere uniforme, con uno spazio sufficiente tra le foglie per consentire il passaggio dell’aria. Se l’interno appare troppo serrato, quasi solido, il sigaro sarà otturato. Cercate le venature della foglia che appaiono come piccoli rametti chiari all’interno del sigaro.Un errore molto comune dei contraffattori è quello di non rimuovere la vena centrale della foglia prima di arrotolarla. Questo è un indizio sicuro. I sigari originali contengono foglie intere da un’estremità all’altra, cosa che permette al fumo di seguire il suo percorso in un canale naturale.
I produttori di sigari contraffatti usano qualsiasi cosa per riempire compresi i frammenti residui di tabacco.
Ora siete pronti per ispezionare i sigari che si trovano nel secondo strato della scatola. Il colore della capa deve essere identico a quello dei sigari del primo strato. Controllate i sigari sul fondo. Se questi risultano incollati, specialmente quelli più esterni verso destra o verso sinistra, vuol dire che la scatola è stata prodotta così velocemente che la colla non ha avuto il tempo sufficiente per asciugarsi. Questo particolare è comune nelle contraffazioni. L’ultimo segnale di autenticità è poco conosciuto ma è sempre un difetto attendibile che appare sulla maggior parte delle scatole contraffatte. Se esaminate lo strato sottile di legno di cedro che separa i due strati, nell’angolo destro superiore deve esserci un piccolo trancio a forma di mezza luna per le dita.
Questo deve essere perfettamente curvo poiché non è costruito a mano in caso di taglio dritto (vedi sotto) quasi certamente avete di fronte un falso.
Se ricevete una scatola in cui i due strati sono separati da uno strato di cartone invece che di cedro, la scatola non è sicuramente autentica.
Non tutte le scatole di sigari cubani sono perfette e conformi ai criteri descritti in alto. Per gli amanti di sigari cubani, la miglior cosa è acquistarli da rivenditori Habanos autorizzati come ad esempio nei negozi “La casa del Habano” o in tabaccherie specializzate.
ABBINAMENTI
Gli appassionati di sigari conoscono bene i piaceri dispensati da una lenta e meditativa fumata. E sanno anche che il miglior modo di scoprire nuove gioie per i sensi e per la mente è quello di accompagnare al fumo i migliori Abbinamenti alla ricerca dell’accordo perfetto. L’accoppiata Sigari-Porto, ultraclassico della cultura anglosassone ha visto di recente aumentare i sostenitori anche nel nostro Paese. Abbinamento aromatico per eccellenza, produce il miglior risultato col matrimonio fra vini di buon corpo, in ispecie i più maturi, in grado di sovrapporsi idealmente e compenetrarsi con la gamma aromatica dei sigari. Gli zuccheri e il frutto dei Vintage giovani infatti tenderebbero a contrastare il vigore olfattivo e strutturale del sigaro, finendo col prevaricarlo.
Dal Porto al Rum: affinità elettive intimamente radicate si scoprono fra Rum e sigari Cubani, un matrimonio che conferisce ricchezza e complessità alle due parti in causa, già ricche di personalità per conto loro.
Allora ben vengano le calde evocazioni, le stimolanti provocazioni che non possono non rimandare a terre arse dalla canicola, a mari lontani teatro di esotiche avventure. Quanto alle accoppiate, ci si può ben sbizzarrire: i Rum della Guayana, della Martinica o Venezuelani regalano un’ampiezza di gamma tale da poter provare diversi sigari.
Questa sintetica carrellata dei migliori “matrimoni” non poteva dimenticare il Cognac.
Abbinamento ultraclassico, da sempre sinonimo di savoir faire e di esclusività, un po’ come il caviale con la Vodka, le ostriche con lo Chablis, quello fra il sigaro e il Cognac rende la miglior soddisfazione una volta “personalizzato” e quindi dopo aver attentamente selezionato, col tempo, la coppia preferita.
Ci permettiamo di consigliare la nostra: quella formata dal Delemain Gran Champagne millesimato 1960, estremamente elegante, dotato di una grande morbidezza, una fragranza di aromi inconfondibile e l’intenso Partagas Churchills de Luxe che dà il meglio di sé fra il secondo e l’ultimo terzo. Quando vorresti che non finisse mai…